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Il pregiudizio non è un giudizio avventato o sbagliato, né un giudizio irrazionale perché inquinato dalla incapacità, da parte di chi lo formula, di percepire in modo corretto un oggetto o un fenomeno sociale. Esprime piuttosto una presa di posizione squalificante originata da dinamiche di gruppo, rivolta ai membri di un gruppo sociale diverso dal proprio, per la loro sola appartenenza a quest'ultimo. Il libro delinea la natura del pregiudizio, precisandone le basi cognitive, descrivendo il ruolo svolto dai processi di categorizzazione ed esaminando l'incidenza delle dinamiche intergruppi. Dopo aver analizzato la formazione dei pregiudizi in gruppi diversi per etnia, religione, genere, e gli effetti che il pregiudizio ha su chi ne è oggetto, l'autore ne mette in risalto la frequente origine inconsapevole e illustra alcune strategie per combatterlo.